Belting o Mix Estremo? Questo è il dilemma

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Belting o Mix Estremo? Questo è il dilemma

La qualità più discutibile del Musical è indubbiamente il Belting

il Belting è una super voce di petto forzata, portata poco oltre il passaggio, rivestita di suono nasalizzato e medioso (il twang) per scaricare il lavoro cordale ed ottenere proiezione.
Tutto questo sarebbe possibile grazie all’inclinazione della cricoide (l’anello cartilagineo sul quale si poggia e si lega la laringe).
Questa inclinazione causerebbe un ispessimento della corda con conseguente aumento di tempo di contatto glottico e quindi, maggior resistenza al flusso dell’aria.
Non so tu, ma io ogni volta che tentavo di farlo, cominciavo irrefrenabilmente a tossire per frizione delle aritenoidi.
In stroboscopia, infatti, il belting si contraddistingue da altre emissioni (specialmente dalla mixed voice) per l’atteggiamento delle aritenoidi che si adducono massivamente e poi si sollevano, spinte posteriormente ed in alto dall’inclinazione della cricoide – nel primo articolo ti ho spiegato invece, cosa accade “stroboscopicamente” nel MIX (standard o estremo che sia).

“A belt voice can be mixed or not and a mixed voice can be belted or not”.
Terminologia e comparazione tra Musical Theatre e Modern Singing.

Il Belting è una delle tre vocalità che sono richieste nel Musical; le altre due sono il Legit (una sorta di canto old-style anni ‘50 inspirato al belcanto), e il Recitativo.
Purtroppo però, la terminologia nel Musical non si riduce solo a questi tre termini. La stessa infatti, varia parecchio, forse più che nel canto moderno.
Tramite il mio referente Adriano Scappini, ho potuto raccogliere svariati commenti di alcuni artisti e scuole da Sidney a Broadway, passando per Londra.
Molti termini sono sinonimi, ma altri sono fioriti per reale necessità di coaching. Una testimonianza nel sondaggio svolto, spiega meglio l’ambiguità terminologica: “A belt voice can be mixed or not and a mixed voice can be belted or not”. Altrettanto interessante è stato notare come il termine Belting sia citato meno di quello che pensiamo o addirittura, non venga mai citato! Sembra che il termine Belting sia usato più in Europa.
In America sembra più diffuso il termine Belt Voice, con due accezioni: standard belt e high belt a seconda che si canti fino ad Re4 oppure oltre.
Nella terminologia Extreme Mix Voice potremmo assimilarle al Mix Standard e al Mix Estremo, anche se i focus terminologici sono diversi: nel Musical ci si riferisce al punto dell’estensione; mentre nella metodologia EMV® ci si riferisce al comportamento fono-risonanziale.

Cosa c’entra questo col titolo di questo articolo?

Senti questa.
Secondo la nostra indagine, sembrerebbe che il termine Mix, molto usato nel Musical, identifichi per lo più emissioni in mixed voice in m2, ossia un mix in falsetto; al contrario di quello che accade nel Canto Moderno, dove il termine Mix viene invece associato ad emissioni in “mixed voice in m1”, ossia un mix in voce piena.

Quindi nel Musical Theatre, la Voce Mista in M1 come viene chiamata?

Viene chiamata Belt (Standard Belt – sotto una certa nota – o High Belt – sopra una determinata nota).
Dunque, potremmo affermare che il termine belt voice, in uso nel Musical Teatre, sia assimilabile al concetto di Mix nel canto moderno, poiché entrambe le emissioni sono riconducibili ad una mixed voice in M1.
In conclusione la Mixed Voice, sembra essere trattata terminologicamente in due modi distinti a seconda dell’ambiente.
Nel Musical, il termine Mix viene associato per lo più ad un M2 (lo stesso Legit è infatti su base M2), nel Canto Moderno invece, il termine Mix è riferito per lo più alla gestione della voce piena (M1) oltre il passaggio, che deve essere “alleggerita” se si vuole smettere di urlare, ottenendo maggior estensione.
Alleggerita però, non vuol dire leggera!!! Si alleggerisce qualcosa che di per sé è meccanicamente pesante!
E’ da questo equivoco che poi sono emerse indicazioni didattiche fuorvianti, secondo me. Se infatti lavoriamo su una voce meccanicamente leggera con tecniche di alleggerimento, potenzieremo solo il suo m2, strutturandolo definitivamente.

Ma riprendiamo il nostro percorso di immaginazione,

poiché, vorrei portarti ad una riflessione, che passa per l’ambiguità terminologica ed arriva a proporre una soluzione didattica.
Immaginiamo che una compagnia di danza/canto ed una teatrale si ritrovino in un teatro a fine ottocento e si chiedano: “E ora? Che si fa?”.
Nasce un’intesa volta a portare al pubblico scene ballate, recitate, cantate, in una maniera non classica, ma in luoghi, i teatri, in cui certe risonanze permettono udibilità al canto classico e non certamente ad una voce non impostata.

Immaginiamo che i microfoni non fossero a disposizione.

Cosa faresti per “portare” la voce almeno alla terza seduta, considerando che il testo deve essere chiaro ed intellegibile?
Anche tu urleresti, spingeresti e proietteresti contemporaneamente, come me? Noooo…non come me!
Perché io non lo saprei proprio fare, un po’ per morfologia e un po’ per l’educazione rigida che ho ricevuto nel “non alzare la voce”; ma chi riesce, è anche perché morfologicamente predisposto a farlo.
Io non lo sono… con corde sottili, capillari a vista e reflusso sempre presente. Immaginiamo che ad un certo punto della storia arrivino i microfoni e questi vengano addirittura posizionati vicinissimo alla bocca, secondo te chi, sapendo spingere in belting “spesso”, continuerebbe a mantenere questo spessore tenendo conto delle centinaia di repliche previste?
Immagino pochissimi! Anche perché un conto è proiettare oltre la terza seduta, ed un conto è proiettare ad un microfono al lato della bocca o sulla fronte.
Questa prospettiva modifica la necessità di “spessore” di questo Belting convertendolo in un mix spinto o magari, in belt voice, termine che nel Musical, ti ricordo, viene usato per identificare una voce mista in m1 sia standard che high. Un ascolto più attento di alcuni presunti beltisti (o belters) di oggi, ha evidenziato come questi performer molto probabilmente, emettano in una sorta di Mix Estremo inconsapevole, e non in Belting.
Non a caso, paradossalmente, io stesso passo per “belter”, ma in realtà sono “stroboscopicamente” parlando, un “extremer”.
Una mia allieva in particolare, passa per beltista e viene scelta come protagonista in alcune rappresenazioni, ma in realtà, anche lei è in mix estremo (stroboscopicamente comprovato).
Voglio precisare però, che queste due emissioni possono risultare davvero molto simili, anche ad un orecchio esperto, tant’è che il mix estremo per essere indagato, ha bisogno di strumenti con SPL almeno a 144 db, in quanto molto potente e carico di moderata formante di canto (lirico); quindi, è anche naturale che passi per belting o per belt voice.

Ora ti spiego il fine di questo articolo,

che poi è anche alla base di una ricerca didattica che ho coordinato con molti professionisti del settore.
Ci sono davvero tantissimi giovani oggi con abilità nella danza e nella recitazione, ma che, non avendo questo belting “spesso”, fanno molta fatica a fare carriera.
Il Mix Estremo a differenza del più “morfologico” Belting, si acquisisce tramite una didattica precisa e può tranquillamente sostituirsi al Belting.
Questo perché, caro lettore, agli addetti ai lavori, che si tratti di belting o di mix estremo, non sembra importare molto.
Il suono che deve aleggiare sul palco deve essere inequivocabilmente – e qui comandano i vocal coach di musical e di repertorio – potente e tagliente! A loro non interessa cosa avviene in strobo; a loro interessa la vocalità e l’attitudine giusta, per essere accostato a quel personaggio oppure a quell’altro.
E se esiste una didattica per apprenderlo, tanto meglio! Come mai? Perché cosi si potrebbero “recuperare” molti bravissimi ballerini, attori con una buona mixed voice in M2 (Legit), ma che non possiedono la potenza del mix in voce piena. Resta una differenza sostanziale: Mix Estremo è proiezione, mentre Belting è spinta. Riepiloghiamo alcune caratteristiche tipiche di queste due emissioni

 

STROBOSCOPIA: in strobo le due emissioni sono molto diverse.
Il mix estremo si basa un interessamento ipertonico falso cordale “addomesticato” da una specifica Procedura Standard Mix© che coinvolge prima, e poi tiene a distanza, le false corde, mentre nel belting si rende visibile un innalzamento delle aritenoidi causato dall’inclinazione della cricoide.

ESTENSIONE: il belting ha una estensione molto ridotta (qualche tono sopra il passaggio al limite della voce di petto in acuto); mentre il mix estremo offre un’ampia estensione in voce piena ed una potenza anche maggiore.

VIBRATO: nel mix estremo il vibrato è controllabile ritmicamente, mentre nel belting assume connotazioni caprine o comunque tese a causa dell’attività intrinseca ed estrinseca molto elevata. Io spero solo che questo racconto, possa restituire un po’ di speranza a chi sa che non potrà mai emettere in belting “spesso” come me.

di Antonio Di Corcia

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